| Avevo scritto queste due righe diverso tempo fa, oggi faccio ordine e, prima di liberarmene, le trascrivo qua, sperando che a qualcuno possano piacere:
Erano i primi di agosto e la città era immobile e silenziosa. Un gran caldo, ma in casa l'aria condizionata mi dava un po' di tregua. Entrai in camera che era sdraiata sul letto. A pancia in su, con le gambe leggermente schiuse, quando mi sentì iniziò a muovere il bacino su e giù. Gli occhi erano chiusi e per un momento mi parve di scorgere i suoi pensieri da ragazzina ancora acerba. Ad un tratto iniziò a mugolare piano, come un animaletto, Su e giù, i pantaloncini corti corti le scoprivano le natiche, si incastravano nel solco del suo bel culetto proporzionato, e mentre la lampo le premeva sul clitoride. Voleva il mio cazzo. Andai sopra di lei e le accarezzai dolcemente il collo, mentre in silenzio, con trasognata dolcezza, iniziò a succhiarmi piano piano il cazzo. Solo qualche cinguettio sparuto filtrava dalla finestra socchiusa, a unirsi al dolce suono della sua bocca, umida e delicata, che succhiava e gemeva. Era brava e dolce, la mia Eli. Decisi di ricompensarla e mi dedicai con altrettanta cura e dedizione alla sua passerina bagnata, finchè, con la sua solita impazienza, ad un tratto mi disse, voglio lui. La scopai quanto bastò, per poi addormentarmi tra le sue braccia.
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