I colori del desiderio

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Dan_94
view post Posted on 9/7/2010, 20:34




I colori del desiderio



Mi sto preparando a guardare il video che ho registrato, è da tanto tempo che ho questo desiderio: guardare noi due nel momento dell’amore.
Credo sia la vera motivazione di questa voglia, ma non ne sono sicuro, so solo che l’ho fatto e adesso, mentre il ronzio che scaturisce dal televisore mi avvisa dell’imminenza partenza del filmato, mi chiedo cosa cerco, cosa voglio, perché mi sento sempre obbligato a cercare oltre, anche a costo di soffrire.
Le scene cominciano a scorrere: loro non devono fermarsi a ragionare…
Non mi riconosco, non sono io quello che vedo, non è il mio modo d’agire, eppure, lei, è lei…
Guardo curioso le movenze rubate: non ho avuto il coraggio di chiederglielo, di coinvolgerla a questo nuova esperienza erotica, la paura di un rifiuto mi ha fatto propendere all’inganno.
Brutta cosa quando si arriva a non condividere i desideri.
Cerco una scusa per quello che ho fatto, mentre il suo viso stravolto dall’orgasmo mi s’imprime davanti.
Blocco la scena: torno indietro, la riguardo al rallentatore…Si, è proprio bella.
“ Non ti ho detto niente, perché volevo vederti naturale nel momento dell’amore, il saperlo, ti avrebbe condizionata.”
Penso che sarà questo che le dirò, se avrò il coraggio di farla partecipe del mio furto d’amore.
Tutto è iniziato per gioco, come sempre tra noi.
Il piacere di fotografarla, fermare il tempo del nostro piacere nel momento dell’amore, poi, cercare ancora più avanti, dove solo la simbiosi totale ti può portare.
Ho cercato d’essere naturale, spontaneo, ma il sapere che mi stavo registrando mi ha portato a gesti atipici al mio dare.
Cerco di concentrarmi su quello che vedo tramite quel pezzo di plastica amorfa appoggiata alla parete;
“ Così potrò averti con me anche quando non ci sarai…”
Queste, saranno altre parole che ti dirò per farmi perdonare.
“Che stronzo che sono,” penso, mentre mi guardo: sto facendo l’attore per me stresso, mi vedo che cerco l’obbiettivo e sposto i nostri corpi nel tentativo d’inquadrare l’indecente.
“Possibile che amo tanto l’erotismo e sono scaduto nel misero porno?”
No, quello che vedo non è porno, c’è sentimento e amore, eppure, qualcosa mi sfugge.
Certo che lei è bella e guarda quanto gli piace farsi leccare in quel punto…
Ma guarda come si contorce in quel momento…non mi ero mai accorto di quel suo movimento…
Ecco, quando mi ha lasciato quel segno sul corpo…
Guardo incredulo le immagini, scopro tanti particolari che ho perso nel momento del piacere.
Poggio il palmo della mano sulla guancia, aguzzo gli occhi sui nostri corpi sudati e mi lascio trasportare dalle immagini, sorrido, m’incazzo, mi odio…
“Avrei dovuto dirglielo, farla partecipe…”
Il mio primo tentativo di regista, è veramente scadente, scene scure, immagini distorte, inquadrature sbagliate.
“Oh diavolo, ma davvero mi ha fatto quello? E dove cavolo ero io con la testa, che non me lo ricordavo?
“Porco giuda, possibile che io le abbia fatte una cosa del genere?”
“Ma se invece di cercare di diventare regista avessi pensato a fare all’amore, forse ricorderei meglio il tutto!”
La mia concentrazione visiva, è distratta dal rumore di una macchina che si ferma nel parcheggio della villa, guardo l’orario, è lei.
Sento il rumore del cancello aprirsi: tra qualche secondo sarà di fronte a me.
Ho un tuffo al cuore, la paura che questo filmato possa distruggere il nostro rapporto, si scontra con il desiderio d’onestà che mi percuote l’anima.
Sento la chiave girare nella toppa: spengo la telecamera e l’appoggio sul mobile moderno posto sotto il televisore.
Ho deciso di dirle tutto, vada come vada…
Entra, bella e sensuale: la solita Dea per il mio cuore in fermento.
La borsetta vola sul divano, le braccia si allargano per stringermi, si avvolge a me facendomi sentire il calore del corpo, spinge il bacino, mi guarda negli occhi, nel frattempo, un bacio caldo a tormentare i miei pensieri, una mano scende a cercare il sesso, lo accarezza con passione, la lingua sale a cercare i lobi e stuzzica le parti sensibili, poi, un sussurro sinuoso come il suo corpo;
- Amore, sei così eccitato perché pensavi a me dopo avere visto il tuo filmino?
Sento il cuore perdere qualche colpo;
- Che disgraziata che sei! Ti eri accorta che stavo registrando e non mi hai detto niente… Adesso comprendo perché non ho riconosciuto quel tuo modo di fare all’amore!
La stringo forte fingendomi contrariato;
Accendo il televisore e spingo il pulsante start facendo partire il filmato che nel frattempo si è riavvolto.
La guardo con lo sguardo imbronciato: mi sento come il bambino preso con le dita nella cioccolata. Punto un dito in direzione del divano dove tante volte ci siamo amati;
- E adesso siediti e spiegami un paio di cose che mi hai fatto, perché sono curioso di sapere dove le hai imparate…
Lei segue il dito, lo prende con la mano, lo accarezza, lo avvicina alla bocca, la lingua vi scivola sopra leccandolo avidamente e infine, lo avvolge tra le sue labbra trasmettendomi brividi lungo la schiena, poi, ricambiando il mio sguardo voluttuoso, si sposta da me adagiandosi sul divano di pelle nera, allarga le cosce, alza la gonna lentamente, la ferma all’altezza degli slip neri e spostando lo sguardo sul televisore che emette gemiti strozzati, mi dice;
- Non importa chi mi ha insegnato, conta con chi lo faccio…
 
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