Sindrome della crocerossina

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Dan_94
view post Posted on 9/7/2010, 21:08




Sindrome della crocerossina




Approfittando che mio figlio Alessandro era in gita con la scuola mi decisi a fare pulizia nella sua camera.
Per prima cosa iniziai a sgomberare l’armadio ammucchiando tutto sul letto e così mi venne in mano una scatola che non avevo mai visto, ben nascosta sotto un mucchio di maglioni.
Curiosa, come tutte le mamme, la aprii e restai sbalordita.
All’interno c’erano numerosissimi slip, perizomi, culottes e brasiliane!!!
Ne contai una trentina!!
La prima cosa che mi venne in mente fu che mio figlio fosse un travestito e quindi omosessuale.
Non mi passò neppure per la mente quella che poi scoprii essere la verità e quindi scattò in me la sindrome della crocerossina latente in ogni donna.
Dovevo in ogni modo aiutare mio figlio a prendere la strada giusta.
In realtà col senno di poi fu una decisione affrettata e priva di fondamento e, soprattutto offensiva verso il mondo omosessuale ma, al momento, mi sembrava un vero delitto che mio figlio fosse gay.
Così decisi di passare all’attacco d’altra parte a 38 anni, castana con lunghi capelli mossi lunghi fino a metà schiena, il seno non molto abbondate, una 2^, ma alto e sodo come quando avevo 20 anni, fisico asciutto ma non spigoloso tg. 42, ed un bel fondo schiena che cattura spesso e volentieri gli sguardi di parecchi uomini, avevo tutte le carte in regola per sedurre mio figlio e riportarlo sulla retta via.
Per prima cosa decisi che il mio abbigliamento, fino ad allora piuttosto casto, doveva subire un drastico cambiamento.
Presi la macchina ed andai in un centro commerciale a fare compere.
Fortunatamente il mio defunto marito e padre di Alessandro, ci aveva lasciato una cospicua eredità che ci faceva vivere più che dignitosamente, anche se avevo mantenuto il mio lavoro part-time, come segretaria in una grossa azienda.
Trovai un bel negozio di lingerie e, con l’aiuto della commessa, una bella donna più o meno della mia età ed a cui avevo raccontato di un ipotetico uomo da conquistare, comprai alcuni capi veramente deliziosi ed estremamente sexy.
Poi comprai gonne corte e vestiti con ampie scollature e spacchi maliziosi.
Infine tre paia di scarpe col tacco di 12 cm.
Quella sera mi divertii ad indossare quei capi immaginando l’effetto che avrebbero fatto su mio figlio.
Per essere sicura dell’effetto la mattina dopo mi recai al lavoro indossando una minigonna molto sexy ed una camicetta che lasciava intravedere il seno sostenuto da un reggiseno a balconcino di pizzo bianco.
Gli sguardi allupati dei miei colleghi mi confortarono sulla riuscita del mio intento.
Dopo due giorni dovevo andare davanti a scuola dove sarebbe arrivato il pullman della scolaresca con mio figlio.
Per l’occasione indossai un vestito corto con uno spacco laterale che mostrava le mie belle gambe inguainate in un paio di autoreggenti nere, reggiseno push-up senza spalline ed un paio di scarpe dal tacco alto.
Conoscevo i genitori dei suoi compagni di classe e vidi che rimasero piacevolmente sorpresi, soprattutto i padri, del mio nuovo look.
Anzi, la madre del suo miglior amico, che conoscevo piuttosto bene, si complimentò strizzandomi l’occhio.
“Brava Claudia……nuovo look…..sei splendida………uomo in vista?!”
Era sempre stata convinta che avrei dovuto trovarmi un nuovo amore dopo quasi 5 anni di vedovanza e spesso ne avevamo parlato.
Le strizzai l’occhio di rimando senza dire nulla di preciso, lasciandola però nel dubbio.
All’arrivo dei ragazzi notai con disappunto che Alessandro scendeva dal pullman quasi abbracciato ad un altro ragazzo e le gambe quasi mi cedettero.
“”Speriamo di non essere arrivata troppo tardi!!”” pensai, poi con un gran sorriso gli andai incontro.
Quando mi vide restò a bocca aperta dallo stupore, non aveva mai visto sua madre vestita in modo così sexy e conturbante.
“Mamma!!” esclamò abbracciandomi “Come sei bella oggi!!”
“Grazie!!!....ti piaccio così?”
“Mi piaci?...ma sei uno schianto….non ti avevo mai vista così…….così sexy!!”
“Ma dai….è solo un vestitino!!”
Vidi intanto lo sguardo dei suoi compagni di classe che mi mangiavano con gli occhi.
Segno evidente che facevo un certo effetto sui ragazzi della sua età.
Alessandro frequenta l’ultimo anno del liceo scientifico ed ha appena compiuto il diciottesimo anno di età.
Appena giunti a casa mi chiese di poter fare una doccia e quindi si infilò in fretta in bagno.
Mentre si lavava mi cambiai togliendomi il vestito ed indossando sopra la lingerie una vestaglia corta e semitrasparente attraverso la quale avrebbe avuto modo di intravvedere le mie grazie.
“Mamma?....mamma??!!”
“Dimmi tesoro!!”
“Ho dimenticato l’accappatoio…me lo porteresti?”
Non era la prima volta che accadeva ma in quel caso la sua dimenticanza poteva diventare un primo passo verso la “redenzione”
Non persi tempo ed entrai in bagno, altre volte gli avevo passato l’accappatoio da dietro la porta, e lo vidi completamente nudo mentre lui mi guardava con due occhi stralunati.
Devo ammettere che la vista del corpo nudo di mio figlio mi fece un certo effetto, alto quasi 1,80 aveva un fisico che pareva scolpito, merito certo dello sport che quotidianamente praticava ma anche mio e del suo papà, e sotto non potei non notare il suo membro che, benché a riposo, aveva delle notevoli dimensioni.
Mi guardò stupito del fatto che fossi entrata in bagno e, soprattutto per il mio abbigliamento, ma nello stesso tempo gli lessi negli occhi un interesse particolare.
Infatti notai un certo fremito anche nelle sue parti basse.
Allungò una mano prendendo l’accappatoio e si coprì in fretta.
“G……grazie mamma……..ora scusami!!”
“Si…..certo…..scusami tu!!”
Restò in bagno un’altra bella mezz’ora e sentii l’acqua della doccia scrosciare nuovamente prima che uscisse.
Intanto avevo preparato la cena che mangiammo mentre mi raccontava la gita coi compagni.
Ridemmo alle sue battute e mi accorsi che non riusciva a distogliere lo sguardo dalla mia figura che intravvedeva attraverso la sottile stoffa della vestaglia e che cercava inutilmente di nascondere il grosso bozzo che gli deformava i pantaloni.
Mi complimentai con me stessa per l’effetto che gli stavo facendo subito il primo giorno dell’offensiva.
Per alcuni giorni continuai a mostrarmi sempre più impudicamente, lasciando aperta la porta del bagno mentre facevo la doccia oppure quella della camera da letto mentre indossavo la nuova lingerie e mi preparavo per andare in ufficio.
Il mio nuovo look mi procurò anche un paio di inviti da colleghi che prima non mi avevano degnato di uno sguardo che, ovviamente, declinai immediatamente.
Per una intera settimana continuai a stuzzicare mio figlio, lasciandogli intravedere il seno se non le gambe sempre inguainate in calze autoreggenti, il culo, soprattutto quando mi abbassavo per raccogliere qualche cosa che facevo cadere apposta, piegandomi a 90 gradi senza flettere le gambe.
Venne poi il sabato e, mentre lui dormiva mi misi a riordinare la cucina indossando ancora la cortissima camicia da notte ed un perizoma praticamente invisibile.
Mi ero abbassata per raccogliere lo straccio quando mi sentii prendere da dietro.
“Basta mamma….non ne posso più!!” mi disse in un orecchio Alessandro mentre con entrambe le mani mi palpava il seno e mi faceva sentire il turgore del suo cazzo tra le chiappe.
Cercai senza troppa convinzione di allontanarlo.
“Ma che fai……che dici!!”
“Basta mamma……..ora facciamo sul serio….mi hai fatto impazzire in questi giorni!!” disse mentre sentivo il suo palo strusciarsi tra le chiappe e le sue mani impadronirsi dei miei capezzoli turgidi.
Mi girai e mi strinsi a lui schiacciando il seno sul suo petto mentre con la bocca cercavo la sua.
Fu un vero bacio tra due amanti desiderosi di darsi piacere reciproco.
Lo attirai a me, volevo sentire il suo cazzo premere sulla figa e fagli sentire tutto il mio desiderio.
“Mmmmhhh……che bel cazzo amore mio!!”
“Lo senti mamma….è una settimana che è così!!”
Mi inginocchiai e gli abbassai i pantaloni del pigiama assieme alle mutande liberando il suo membro inalberato.
Lo presi in mano e cominciai a segarlo lentamente facendo scorrere il prepuzio sulla cappella congestionata.
“Ooohhhh…siiiiii….mmmhhhh!!”
Pi avvicinai la bocca e cominciai a leccare la cappella per poi scendere lungo l’asta fino alle sue palle grosse e dure ricoperte da una leggera peluria.
Le presi in bocca una ad una succhiandole e massaggiandole con la lingua mentre lui mugolava per il piacere incitandomi a continuare.
“Siii…..dai…sii….mmmhh…mamma siiiii……..che bocca…sii continua!!”
Senza alcun bisogno di incitamenti ero del tutto intenzionata a portare a termine il mio compito di crocerossina ed, inoltre, mi ero resa conto che il suo cazzo era veramente di dimensioni notevolmente più abbondanti rispetto a quelle del suo defunto padre e che la mia figa stava colando come una fontana.
Risalii lungo l’asta leccando ogni centimetro di quel paletto di carne fino a raggiungere nuovamente la cappella che ingoiai con ingordigia.
Iniziai così a succhiare il suo cazzone ingoiandone sempre di più finché mi ritrovai la cappella che premeva contro la mia glottide.
“Mammaaaaa…..sborro…..non ce la faccio più….sboroooooo!!” l’orgasmo lo colse improvviso, tentò di ritrarsi ma lo trattenni nella mia bocca assaporando con voluttà tutto il suo piacere.
Ingoiai golosamente il frutto dei suoi ciglioni senza perderne neppure una goccia.
“Cazzo mamma……che pompino………..nessuna mai mi aveva succhiato così!!” mi disse dopo avermi sollevata ed abbracciata.
Questa frase avrebbe dovuto già mettermi sull’avviso dell’errore di valutazione commesso ma l’eccitazione mi aveva ottenebrato la mente e a quel punto volevo solo andare fino in fondo.
D’altra parte anche Alessandro era intenzionato a non perdere questa occasione forse irripetibile.
“Vieni mamma!!” mi disse prendendomi per mano e portandomi in camera da letto.
Ci sdraiammo e subito cominciò a baciarmi scendendo lentamente verso i miei seni turgidi ed i capezzoli eretti.
Li prese delicatamente in bocca facendomi sospirare di piacere.
Era molto tempo che una lingua maschile non li lambiva!!!
“Mmmmmhhh…siii….siii……..oooohhh!!”
Giocò a lungo con le mie tette leccando e succhiando i capezzoli per poi scendere verso il mio inguine infuocato.
L’incontro tra la sua lingua guizzante ed il mio clitoride sensibilissimo fu come dare fuoco alle polveri, l’orgasmo mi fece tremare come una foglia ed urlare tutto il mio piacere.
“Godooooooo siiiii……..godoooooooooooooo!!”
La lingua di Alessandro continuava a giocare con la mia figa mentre ne suggeva gli abbondati succhi che ne fuoriuscivano.
“Siii…..leccami…leccami…ooohhhhhh….amoreeee!!”
Continuò a lungo ad imperversare nella mia vagina bollente finché decise che era giunto il momento di scoparmi.
“Girato ora….voglio scoparti………ti voglio a pecora!!” mi ordinò con voce stentorea.
Prontamente mi posizionai come voleva implorandolo di scoparmi.
“Scopami amore…..scopami…..fotti la tua mamma……..fammi sentire femmina……fai il maschio!”
Vedevo il suo splendido cazzo, duro da impazzire, avvicinarsi all’entrata della mia vagina.
Lo spennellò un paio di volte tra le grandi labbra per lubrificare la cappella e poi iniziò a spingerlo dentro il mio corpo.
Fu una delle sensazioni più belle ed intense di tutta la mia vita, sentire il cazzo del proprio figlio invadere la figa da cui era uscito tanti anni prima!!
Spinse finché il suo giovane cazzo fu completamente dentro la mia figa e poi iniziò a scoparmi sfilandolo e affondando i colpi sempre più in profondità aumentando o diminuendo il ritmo portandomi vicinissima all’orgasmo per poi diminuire e ricominciare.
“Scopami….ooohhh…sii….bravo-----cazzo se mi fai godere……siiii…bravo..bravo scopami!!”
Non ero mai stata scopata così in vita mia e gli orgasmi si susseguivano a ritmo crescente finché lo sentii aumentare il ritmo e la profondità delle spinte.
“Godo mamma ti sborro in figa……..godo…ti reimpio troia……..puttana ti inondo!!”
Quelle parole volgari non fecero che aumentare il mio piacere.
“Aaaaahhhh…siii……dai sono la tua troia…la tua puttana……….riempimi la figa!!”
Pochi colpi e venne irrorandomi l’utero col suo sperma bollente.
Ci accasciammo sul letto completamente distrutti dal piacere.
“Caro…..caro il mio uomo……….sei un vero maschio!!”
“Certo mamma…ma che credevi?”
Gli rivelai di aver trovato gli indumenti femminili e di aver pensato che fosse un travestito e che poi lo avevo visto abbracciato al suo amico.
“Ma che vai pensando!!!!......ogni mutandina appartiene ad una donna che mi sono scopato!!!!....ah…ah…ah!!” disse ridendo di gusto.
Arrossi e pensai tra me di aver fatto proprio una brutta figura.
“Comunque tu sei stata la migliore…….non ho mai fatto l’amore con una donna vera come te!!” mi disse baciandomi con trasporto.
Ormai il dado era tratto, mi abbassai e lo presi nuovamente in bocca.
In un attimo fu di nuovo duro come il ferro.
“Non è finita amore mio…….ora lo voglio in culo!!!” gli dissi alzando le gambe sopra la testa mostrandogli il mio buchino voglioso.
Il mio ragazzo non perse tempo e, dopo avermi leccato il culo, introdusse la sua grossa cappella nel mio ano.
Non più abituato alla penetrazione faticò ad abituarsi alla grossa intrusione causandomi anche un po’ di dolore ma alla fine prevalse il piacere.
Mi inculò alla grande portandomi più volte all’orgasmo fino a quando anche lui sopraffatto dal piacere mi inondò il retto con una gran quantità di sborra.
Quel giorno fu l’inizio di un grande amore incestuoso tra me ed il mio bambino che continua ancora oggi nonostante si sia sposato e mi abbia resa nonna!!!!

 
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Guidogagli
view post Posted on 10/9/2012, 14:02




Salve sono Levitra e sono l'autore di questo racconto pubblicato in "i racconti di MIlù"
Non mi spiace che i miei racconti vengano pubblicati in altri siti ma sarebbe più corretto pubblicarli col vero nome dell'autore
Cordiali saluti
Levitra
 
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